sabato 23 marzo 2013

Recensione: 2017 di Vera Q.

2017
di Vera Q
Formato: epub, 112 pagine equivalenti
Genere: Fantastico
Prezzo: 1,02 euro

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Recensione 
di Germano Dalcielo


2017 A.D. di Vera Q. è un romanzo ambientato in uno scenario pre-apocalittico in cui vige la legge Mors tua vita mea e quella del vil denaro come ipoteca e lasciapassare per la sopravvivenza.
I quattro protagonisti hanno le risorse per costruirsi un bunker antiatomico in cui alla mal parata riparare e dal quale partire per porre le basi per un futuro, qualunque esso sia.


Il vecchio, la Bionda, Mister G. e Il Medico non hanno niente in comune se non la (s)fortuna di abitare nello stesso stabile. 
Non potrebbero però essere più diversi: il Vecchio è un solitario con una bizzarra passione per un tipo "particolare" di carne e il concetto di socialità gli è del tutto estraneo; la Bionda è una donna in carriera che non contempla l'ipotesi che qualcosa possa non esserle dovuto o non spettarle di diritto; Mister G. è un apatico infingardo con una cronica debolezza di carattere che sfiora il vittimismo; e infine il Medico, un uomo che fa dell'intelletto e della scienza il suo biglietto da visita.

Nessun personaggio scade mai nel macchiettismo o nella caricatura, rischio che Vera Q. scongiura dando la parola a ogni protagonista, senza filtri autoriali in cui sarebbero potuti scapparle parzialità o moralismo spiccio: l'autrice non salva i suoi personaggi, ce li dà in pasto in un confessionale alla Grande Fratello, alternando l'io narrante e cucendo addosso ad ognuno la sua personale visione del mondo. Tecnica, questa, funzionale anche alla scorrevolezza e alla dinamicità del testo, sempre frizzante grazie ai continui alternarsi dei punti di vista che tengono sempre viva l'attenzione del lettore.

La bravura di Vera Q. sta nel prendere per mano il lettore e condurlo in Altrodove, il bunker che i quattro hanno costruito e stanno ultimando per fronteggiare l'apocalittico scenario che lo stato geo-politico internazionale fa presagire. Sembra di essere seduti lì con questi esempi viventi di cinismo e bastardaggine interna, e si finisce giocoforza per immedesimarsi in alcuni di loro o addirittura simpatizzare per chi, dietro la facciata del "vulimmese bene" e una fallace atmosfera "a tarallucci e vino", pensa solo al suo tornaconto personale e muove i suoi personalissimi fili dietro le quinte.

Le pagine scorrono veloci grazie anche ai dialoghi frizzanti, le frasi brevi e sbarazzine, lo slang toscaneggiante e uno stile incalzante. La torsione narrativa sul finale è tanto spiazzante quanto gradita: Vera Q. ci saluta dalle ultime pagine con un "marameo" geniale che, per quanto non originalissimo, qui calza a pennello.
Solo un autore di talento alla fine riesce a incastonare tutti i tasselli al loro posto. Questo secondo romanzo era la prova del nove per Vera Q., chiamata a dimostrare che la stella de "La scatola di cioccolatini di Silvia" non fosse una meteora.

Prova superata egregiamente. Vera Q. sa scrivere, padroneggia la nostra meravigliosa lingua facendole fare "voli pindarici" intrisi di ironia, cinismo sferzante e irriverente. Nonostante qualche "d" eufonica di troppo faccia storcere un po' il naso al lettore più esigente, 2017 A.D. è un romanzo che lascia col sorriso dolce-amaro sulle labbra: niente è come sembra, nemmeno (o soprattutto?) sul pianerottolo di casa.

Per approfondire: il libro di Vera Q



E quelli del recensore, Germano Dalcielo

1 commento:

  1. Ottima recensione. Ho letto il primo libro di Vera Q. e credo che sia una autrice da seguire attentamente. Per quanto riguarda le "d eufoniche" ne apprezzo l'uso consapevole (fuori dalle classiche regole) poiché, a mio avviso, aiutano il ritmo e il tono della frase rendendolo a volte più solenne, altre più deciso, etc...

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