lunedì 8 ottobre 2012

Lotta ai pirati di carta

La paura della pirateria spinge gli editori a blindare i loro ebook con sistemi Drm, cani da guardia elettronici che proteggono poco o nulla dai pirati mentre in compenso molestano, e non poco, i lettori leali che hanno acquistato l'ebook invece che sacricarselo piratato.
Eppure, la pirateria vera, quella che fa danni, non è quella degli scaricamenti illeciti di libri elettronici, quanto il traffico criminale di libri copiati e stampati. A container, a navi intere.
Negli ultimi quattro mesi la Commissione Nazionale sul Copyright della Nigeria ha sequestrato 15 container (15 Tir, in altre parole) di libri contraffatti per un valore di sei milioni di dollari, tutte copie illegali destinate a mezza Africa.

L'ultimo sequestro, risalente a pochi giorni fa, ha riguardato 3 mila scatoloni di libri, racconta il capo della Commissione Copyright Chris Nkwocha (nella foto). I libri, racconta Nkwocha, arrivavano dalla Cina e comprendevano titoli di dieci tra i maggiori editori anglofoni.
Spesso i libri contraffatti sono testi universitari e scolastici, che vengono rivenduti su Ebay; un traffico che ha reso ricco uno studente americano di origine  thailandese, che trovando i libri di testo troppo cari li ha comperati a basso prezzo nella natia Thailandia e successivamente importati negli Usa per venderli online con un sostanzioso sconto. Cosa che gli ha fruttati milioni di dollari e un processo che si sta mettendo male: lo studente ha sostenuto la tesi che i libri li aveva acquistati alla luce del sole, non ci sono prove che siano contraffatti e quindi poteva venderli dove voleva. Ma in primo grado la corte gli ha dato torto, accusandolo sostanzialmente di contrabbando. Ora la parola è alla Corte Suprema. Se lo studente dovesse spuntarla, approfittando del Primo Emendamento della legge sul commercio americano che prevede la libertà di importazione di beni regolarmente acquistati all'estero, per l'industria americana del libro sarebbe un guaio serio. 


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