venerdì 30 marzo 2012

La Turchia esporta la sua scuola digitale

Mentre in Italia si continua a tagliare risorse alla scuola, la Turchia fa investimenti coraggiosi: scommette sulla cultura e sulla digitalizzazione, offre ai suoi ragazzi ebook e lavagne multimediali col progetto Faith, che costa tre miliardi di dollari, è tra i più avanzati al mondo e entro tre anni  farà sparire la carta da tutte le scuole turche, che saranno collegate a Internet.
naturalmente un investimento deve rendere, e Faith renderà moltissimo. non solo perché farà della Turchia un paese moderno, con giovani più colti e abituati fin da piccoli a confrontarsi con le tecnologie più avanzate, ma renderà anche in senso puramente venale: creando posti di lavoro, visto che l'azienda che si aggiudica le commesse è tenuta a costruire gran parte dei device in Turchia.
L'esperienza turca ha suscitato un enorme interesse nei paesi vicini, tra cui il Libano; il ministro delle comunicazioni libanese, Nicolas Sahnawi, ha incontrato a Beirut il suo omologo turco Binali Yildirim (nella foto) in occasione di ArabNet Digital Summit, l'appuntamento dove i Paesi Arabi si incontrano per fare il punto sulle questioni informatiche. Il ministro libanese è intenzionato a riprodurre nel suo paese l'esperienza del progetto Faith, con l'aiuto della Turchia. 


giovedì 29 marzo 2012

Se potessi avere 100 milioni al mese

L'associazione degli editori americani rivela che in gennaio il valore degli ebook venduti è salito del 50%, attestandosi a 99.5.milioni di dollari di valore contro i 66,6% del gennaio scorso.
Ancora più impressionante il balzo in avanti degli ebook per bambini, cresciuto essenzialmente, +475 per cento: un mercato che ora vale 22.6 milioni.
Al mese, ovvio.
Visto che in tema di innovazione l'America precede l'Italia di cinque anni, c'è da sperare bene per il futuro dei libri digitali anche in Italia.

mercoledì 28 marzo 2012

Il telefonino Sony? sembra la playstation


(in diretta dalla conferenza stampa di presentazione) Una parola che fa fino e non impegna è "ecosistema". Cosa significhi quando invece che di piante e fiori si parla di aggeggi elettronici è poco chiaro. Per Sony, che presenta i nuovi cellulari Xperia, significa mescolare le funzioni: il cellulare diventa una specie di playstation che fa anche da telecomando del televisore e manda la musica sulla stereo o sull'home teather. Il tutto condito con effetti speciali tipo schermi ad altissima definizione, scocche d'alluminio, bande luminose che cambiano colore a seconda di chi chiamiamo o chattiamo, subpixel bianchi per un bianco che più bianco non si può, tecnologie contactless per micropagamenti e per accendere altri arnesi: lo avvicini all'mp3 (sony, chiaro) e lui lo fa suonare.
Ci si leggeranno bene anche libri e riviste?  Certo che sì, compatibilmente con li schermo piccino da telefonino. Ma volendo c'è una basetta che permette di collegare il telefono a un televisore qualsiasi purché abbia hdmi e potremo leggere guerra e pace sul 40 pollici del soggiorno.


Niente colori per il nuovo Kindle italiano

Amazon propone anche in Italia i lettori a inchiostro intelligente Kindle Touch, che a differenza del modello precedente, che resta in listino a 99 euro, hanno (appunto) lo schermo sensibile al tocco.
Giustamente in Amazon mettono in evidenza l'altissima qualità dell'inchiostro intelligente (che è in effetti tra i migliori in circolazione) e sottolineano la leggerezza della macchina, poco più di due etti. La versione base ha il wifi  per scaricare i libri senza fili e costa 129 euro, quella superiore oltre al WiFi ha anche il 3G e costa 189 euro: cosa che non avrebbe nessun senso, visto che il Kindle non naviga e non riceve posta, se non fosse che Amazon offre la connettività 3G gratuita per l'unica cosa che si può fare col 3G Kindle: scaricare libri mentre siamo a spasso, il che è una comodità; specialmente se pensate di regalarne uno alla suocera che ama leggere ma non sa usare il computer.

Purtroppo per i lettori italiani non c'è traccia della vera chicca di casa Kindle, il Fire a colori dual core. Che in America costa 199 dollari, naviga in internet, permette di archiviare i file nel cloud di Amazon e impensierisce seriamente i tablet Android e iPad.

La Rowling si arrende, Harry Potter si smaterializza

Finisce la strenua opposizione della mamam di Harry Potter all'idea che il maghetto si smaterializzasse, non per sfuggire a Tu-sai-chi ma per finire in un ebook.
Tutte le sette storie di Harry, Ermione e Ron sono già disponibili sul sito ufficiale della scrittrice. Per ora solo in inglese, ma Associated Press garantisce che si sta già lavorando all'edizione italiana, oltre a quelle in francese, tedesco e spagnolo.
Finisce così il lungo braccio di ferro tra Rowling e il suo editore, che le faceva presente che se non ci fosse stato un ebook ufficiale, gocoforza chi voleva godersi il maghetto sul kindle o sull'ipad non poteva far altro che pigliarsene una copia pirata (e quelle non sono mai mancate). 

lunedì 26 marzo 2012

L'Effetto Amazon si sente sugli ebook italiani?



L'arrivo di Amazon ha svegliato un pochino il settore ebook in Italia? Guarda il grafico delle vendite di un microscopico non-editore come Pennyebook e indovina un po' quando Amazon è sbarcata in dalle nostre parti.

Chi legge di mestiere snobba l'reader

Abbiamo visto che i forti lettori di romanzi preferiscono di gran lunga gli ereader a inchiostro intelligente rispetto ai tablet.
Ma non tutti i lettori sono uguali: una indagine di O'Reilly, un colosso dell'editoria americana specializzato in manualistica e opere tecniche, mostra come i lettori "per mestiere", cioè chi non sta leggendo un romanzo cercando il massimo del relax e del piacere,  ma deve interagire col libro per cercare velocemente risposte ai suoi dubbi tecnici, non sa che farsene dell'inchiostro intelligente, e nemmeno della leggiadra eleganza dell'epub:  la metà esatta di loro vuole leggere un banale pdf sul grande schermo del computer.
In particolare, il 23% ha indicato come strumento principale di lettura il pc fisso, un altro 23% il portatile.
L'Ipad è scelto dal 25% dei lettori tecnici, il Kindle non va oltre al 10% e a Android restano le briciole, il 2%.
Quanto ai formati, dopo al PDF, scelto dal 50% di questi lettori, viene l'epub, che convince meno di un terzo del campione (il 31% per la precisione) e infine Mobi al 17%.

Insomma, tra chi legge per mestiere il computer, fisso o mobile, resta il device di riferimento per la lettura di manualistica. Con sopra il buon, vecchio, affidabile formato pdf, che mostra la pagina del manuale assolutamete "così com'è", senza interpretare nulla e senza cambiare un pixel rispetto alla carta.

giovedì 22 marzo 2012

Google si prepara a vendere ebook. In Francia, per ora

Grandi manovre a Mountain View: secondo indiscrezioni sempre più insistenti, Google starebbe per aprire il suo Play Store (l'evoluzione dell'Android market) agli ebook francesi; il primo significativo ampliamento dell'offerta di libri elettronici da parte di Google, che dal 2010 offre ebook americani.

Finora i dettagli trapelati sono pochi; l'unico riscontro concreto è una lettera che il motore di ricerca ha inviato agli editori e librerie partner di Google Livres, proponendo loro una revisione dell'accordo che permetta a Google di vendere i loro libri attraverso il mercato online di Google Play, che oltre che ebook vende apps, musica e film. Secondo i termini del contratto, agli editori andrebbe il 52% del ricavato delle vendite tramite Google Play, mentre al momento non è chiaro quale sarà la percentuale riservata alle librerie che rivendono titoli tramite Google Play, ma probabilmente è decisamente di meno. 

Vista la brutta aria che tira sul mercato degli ebook, con Apple e Amazon che manovrano per imporre il loro monopolio, l'ingresso di un terzo incomodo dalle spalle molto robuste non è affatto male, c'è da augurarsi che con la concorrenza venga qualche vantaggio anche a noi lettori, agli autori che si autopubblicano e ai piccolissimi editori.



mercoledì 21 marzo 2012

Basta con l'Iva al 20% sugli ebook!



I libri di carta hanno l’iva al 4%. Gli ebook al 20%. 
Un delirio fiscale che si deve al fatto che in tutta Europa, e non solo in Italia, i libri digitali non sono considerati (appunto) libri ma programmi per computer. Una evidente sciocchezza, che crea situazioni paradossali: una per tutte, Amazon se ne frega, ha la base in Lussemburgo e vende in tutta la Ue con l’Iva al 3%, pigliandosi un vantaggio enorme sugli altri librai online.

Dopo il Lussemburgo, il  primo grande Paese a dire basta a questa assurdità fiscale è stata la Francia, che dallo scorso gennaio ha tagliato l’Iva sugli ebook dal  19,6% al 5,5%.

Il dibattito ora si sposta a Londra, dove la potentissima PA (Pubblisher Association) preme sul Cancelliere dello Scacchiere (cioè il ministro delle finanze) George Osborne per eliminare del tutto o almeno abbassare la Vat, cioè l’Iva inglese, come già succede per i libri. O per lo meno, di portarla a livello di Francia e Lussemburgo. 

“La Publisher Association contesta che ci sono motivi estremamente forti per ridurre l’aliquota vat sugli ebook e portarla a zero come già succede per i libri stampati” dice il chairman dell’associazione Richard Mollet. “Altri Paesi hanno già ridotto le loro aliquote sugli ebook, e siamo convinti che il Regno Unito debba seguirne l’esempio”.

E Monti che fa? E il nostro ministro della cultura, Lorenzo Ornaghi, che aspetta? È così difficile seguire l’esempio di Sarkozy, che se ne è fregato delle procedure di infrazione e dei regolamenti comunitari e ha fatto quello che il buonsenso impone di fare, tassare gli ebook allo stesso livello dei nonni di carta?

lunedì 19 marzo 2012

L'iPad della buona notte

Sarà una buona idea far giocare i bambini con i tablet prima di andare a dormire? Nelle altre ore della giornata non ho dubbi: la capacità di manipolare e usare le app da parte di bambini i età prescolare è sorprendente. La mia bimba, Morgana, ora ha quattro anni ma già l'anno scorso si faceva leggere le favole, ascoltava le canzoncine e manipolava forme con l'iPad. Un modo eccezionale di imparare a usare le tecnologie che la accompagneranno nella vita, quindi non ho alcun dubbio nel lasciarla giocare liberamente.
Ma per la favola della buona notte, sarà una buona idea addormentarsi cullati dai pixel multicolori? Da piccolo la favola della sera non era una questione narrativa, era un'esperienza d'amore fatta delle presenze rassicuranti degli adulti, di voci carezzevoli e amiche, di silenzio e di tranquillità.
Tutto il contrario dell'assalto sensoriale di luci, musiche, suoni e colori chelle app per bambini. un assalto piacevole certo, ma sempre un assalto. La luce diretta dello schermo è quello che ci vuole per dormire tranquilli o sarebbe meglio la luce crepuscolare dell'abat-jour?
Mi chiedo, e vi chiedo: cos'è meglio per la sera? Bisognerà inventarsi una categoria di app tutta nuova, le "App della buonanotte?"
O forse sarebbe meglio spegnere del tutto il tablet e andare a dormire con un bacino e una bella favola all'antica, su un libro di carta?
Che ci sia davvero almeno un momento nella giornata in cui la carta batte lo schermo?


National Geographic esplora l'ebook corto

C'era da immaginarselo: come l'mp3 ha fatto la fortuna del brano singolo, così l'ebook sta creando uno spazio interessantissimo per i lavori brevi, anche brevissimi. Dopo l'iniziativa Kindle Singles di Amazon, è la volta del National Geographics. Questa settimana debutta una collana di ebook tra 5 e 15 mila parole, pari a 15-50 pagine stampate, immagini comprese: lavori troppo lunghi per essere ospitati sulla rivista, troppo corti per diventare libri. 
Il primo titolo è dedicato al disastro del Titanic (Titanic: Uncovering the Secrets of the World’s Greatest Shipwreck) a cura di Mike Sweeney (autore di 2004: ritorno al Titanic) e Robert Ballard, l'esploratore che nel 1985 ha localizzato il relitto.

venerdì 16 marzo 2012

Prezzi degli ebook: Rushdie si schiera con la Mela

La Corte di Giustizia americana indaga Apple e un gruppo di cinque grandissimi editori mondiali accusandoli di aver fatto cartello per tenere alti i prezzi degli ebook.
Il premio nobel Salaman Rushdie (notissimo soprattutto per aver fatto arrabbiare gli ayatollah iraniani con il suo "Versetti Satanici", tanto da essere stato colpito da una fatwa, cioè un anatema religioso che in teoria lo condanna a morte), si schiera con Apple: «Chiunque pensi che un sistema di prezzo equo, in grado di permettere a un autore di guadagnarsi da vivere, sia un "cartello", ritiene giusto comprare il lavoro di un' altra persona quasi gratis» ha detto. Aggiungendo che «Usa ed Europa vogliono distruggere il mercato del libro».

A nostro parere, Rushdie ha perfettamente ragione quando chiede un prezzo equo per gli ebook, che possa dar da vivere agli scrittori, ci mancherebbe altro.
Ma non siamo per nulla convinti che questa sia l'intenzione di Apple, e neppure siamo così certi che nel medio periodo la Mela si dimostrerà particolarmente generosa con gli autori: ci pare pittosto che Apple (come del resto Amazon) stia cercando di mettere in piedi un monopolio, e in un monopolio di solito ci guadagna solo il monopolista. Per questo che preferiremmo che nessuno imponga nulla sui prezzi, né alti né bassi, ma semplicemente sia l'equilibrio tra le esigenze di autori, editori e soprattutto lettori a trovare la giusta via di mezzo, che dia il pane a chi lavora e non lo tolga a chi legge.

giovedì 15 marzo 2012

Alle donne piace eRotic

In Inghilterra, le lettrici fanno schizzare le vendite di ebook porcellini: +30% sulle vendite dei romanzi erotici da che le signore hanno scoperto quanto è pratico e discreto scaricare una storia piccante sull'ereader, senza che nessuno lo possa mai venire a sapere, piuttosto che andarsela a comperare in libreria. O anche solo farsela recapitare a casa dal postino.
Talmente più pratico e talmente più discreto che in questo genere letterario, da sempre molto redditizio per le case editrici, i titoli digitali son quasi il doppio dei titoli di carta. Tim Coper, direttore delle edizioni digitali di Mills & Boon, un vero gigante nel settore dei romanzi, racconta al quotidiano Sun che ormai pubblicano molti più ebook che non volumi: ogni mese, escono 100 titoli digitali contro 60 stampati."Gli ebook sono fantastici per le nostre lettrici" chiosa Coper, "La loro immediatezza permette alle lettrici forti di passare da una grande storia a un'altra senza lasciare il comfort della propria casa".

Dopo il caso eclatante di El James, la "porno mammina" diventata milionaria con un ebook che ha fatto godere le donne di mezza Australia, è chiaro che l'ebook a pixel rossi è un business ricco, ma proprio tanto ricco. Al punto che perfino l'austera Avon, casa editrice londinese specializzata di romanzi di buon gusto per signorine dabbene, ha deciso di perdere la verginità alla grande: lanciando un marchio pepatissimo, Mischief , descritto come "Una nuova collana di ebook erotici che esplorano le fantasie sessuali esplicite e romantiche, per puro piacere".

Se hai nel cassetto un romanzo erotico, sarebbe ora che tu lo tirassi fuori.

mercoledì 14 marzo 2012

La censura di PayPal

Chi l'avrebbe mai detto che un giorno la carta di credito si sarebbe rifiutata di pagare un libro che vogliamo leggere, non perché abbiamo finito i soldi sul conto corrente ma perché ritiene che stiamo comperando porcherie?
La surreale situazione è già realtà: oggi negli Usa PayPal rifiuta le transazioni di libri che contengono scene di "bestialità, stupro, pedopornografia, incesto e underage subject (in altre parole, sesso con minori ma non bambini)".  Il portavoce di paypal, Anuj Nayar, aggiunge che la policy non riguarda i libri di solo testo, ma quelli che possono contenere immagini potenzialmente illegali. Solo per la pedopornografia verranno colpiti anche i libri senza immagini.
Ora, a parte che sarebbe interessante capire se PayPal s'imbizzarrisce anche se cerco di comperarmi l'Edipo Re (Incesto), Leda e il cigno (Bestialità) Lolita ("underage subject" se non direttamente pedopornografia); l'astro nascente della letteratura indiana,  Padma Viswanathane, passerà in "pedopornografia" per il suo "La sposa bambina?" Se mai dovessi essere così masochista da voler leggere Ovidio e il suo squallido "Grata est vis ista puellis", PayPal mi salverà da me stesso non consentendomi di buttar via soldi nell'apologia dello stupro di duemila anni fa?

Censori ne avevamo visti tanti, dalla Chiesa allo Stato, dai direttori dei collegi a quelli delle carceri, dalla mamma al Partito. 

Mai però avevamo visto prima una banca che rifiuta l'assioma fondamentale della sua ragione d'essere, "pecunia non olet", e si appropria di spazi, compiti, ruoli e responsabilità che non sono suoi. Fin dove arriverà l'obiezione di coscienza della carta di credito che rifiuta di pagare un libro perfettamente legale? Se un giorno volessi comperarmi un libro che parla malissimo di PayPal, devo chiedere il permesso alla carta di credito? E  chi sarà più porcellona, la Visa o l'American Express?

martedì 13 marzo 2012

Arriva l'ebook "45 giri"


Ogni tanto qualcuno si chiede se fare un ebook a prezzo ultrapopolare con un solo racconto lungo, un romanzo breve o un piccolo saggio breve sia una buona idea: insomma, una specie di "45 giri" letterario, o un libro-mp3, o libro "single". Già il fatto che libri del genere non abbiano ancora un nome non promette bene, le cose che funzionano hanno sempre bei nomi (o magari, funzionano perché hanno un bel nome, chissà).
Nel suo piccolo, il Masali ha provato con qualcosa del genere; una manciata di racconti raccolti in un ebook, Spririti d'aria e d'acqua, che è stato molto ben accolto dai lettori, visto che da sempre è nella classifica primi dieci titoli di narrativa di Biblet, la libreria online di telecom Italia.
Stavolta è Amazon a mettere le carte in tavola: la megalibreria dice di aver venduto due milioni (!) di libri "single", con lo slogan compelling ideas expressed at their natural length, "Idee brillanti in grandezza naturale", potremmo tradurre molto liberamente. L'iniziativa di Amazon non è aperta a tutti, nel senso che la qualità dei manoscritti viene valutata da David Blum, docente della Columbia University e direttore del noto magazine culturale newyorkese Village Voice, il che è una garanzia per il lettore.
Ma la parte più interessante dell'operazione è che Amazon sta esplorando quella zona d'ombra di lavori troppo lunghi per essere ospitati dai giornali ma troppo corti per diventare libri tradizionali.
E i risultati, anche economici, non sono certo da buttar via. I tre autori di punta, tutti  hanno ricavato parecchi soldi per pezzi così brevi: Mishka Shubaly ha messo in tasca  130 mila dollari, Oliver Broudy 65 mila e David Dobbs 56 mila. per saperne di più, i dettagli sono qui

lunedì 12 marzo 2012

Preferisci il monopolio di Amazon o quello di Apple?

Steven Pearlstein, editorialista del The Washington Post, riassume con la battuta "scegli il tuo monopolio"  le voci secondo cui il Dipartimento di Giustizia Usa stia per processare Apple e alcuni dei più grandi editori mondiali accusati di aver fatto cartello per tenete artificialmente alti i prezzi degli ebook.  La tesi è che i due colossi tirano acqua al loro mulino, ognuno cercando di imporre il modello che gli fa fare più soldi possibile: Amazon spinge al modello wholesale, cioè "all'ingrosso", basato su sconti tali da mettere fuori gioco qualsiasi libreria indipendente, e funziona particolarmente bene per i libri stampati; Appe invece spinge sul modello agency, in cui chiede un sostanzioso sconto fisso per sé, superiore a quello accordato a qualunque altro venditore, una strategia che garantisce enormi vantaggi per i libri elettronici.
Pearlstein, da buon liberista, chiosa che "(per il modello Amazon) è bello poter comperare libri a 9,99 dollari, ma non se ciò significa accettare un monopolio di Amazon che metta fuori gioco la libreria sotto casa, e d'altra parte (col modello di) Apple, il monopolio può scoraggiare i rivenditori ad adottare diversi modelli di business o politiche di prezzo".  

Il Masali, che liberista non è, ma pessimista sì, la vede più nera ancora. Chiunque vinca, tra Apple e Amazon, creerà un monopolio mondiale. E nel monopolio, vince solo il monopolista: perderà l'autore, che si vedrà di nuovo ridurre i suoi margini di diritto d'autore sotto il 10%. E soprattutto perderemo noi lettori, che saremo costretti a comprare ebook a 20 euro. O a piratarli, ovvio

Android, se ci sei, batti un colpo.

Diventare milionari con un ebook

Come fare a diventare milionari con un ebook?
Niente di più facile. Si scrive una bella storia porno, si autoproduce un ebook, si diventa primi in classifica su Amazon (ecco, questa forse è la parte più complicata del giochetto) e si aspetta la telefonata di una grande casa editrice come Random House (che per la cronaca ha una joint venture con la nostra Mondadori) che ne farà un classico titolo di carta.
Questo è successo a El James, scrittrice australiana, che ha appena ceduto per un milione di dollari i diritti del suo ebook erotico "Filty Shades of Grey". Un romanzo che ha valso a El il soprannome "Porno Mammina"  e ha "elettrizzato le donne di tutto il Paese, ha infuocato Facebook come il Vangelo" dice il New York Times.

Una storia che ha molto da insegnare anche a noi: oggi tutti hanno la possibilità di autopubblicare il proprio libro nel cassetto, quindi gli scrittori "esordienti" che non riescono mai a esordire, non hanno più scuse: invece di spedire manoscritti agli scrittori sperando in una spintarella o alle case editrici sperando in una bottarella, si facciano direttamente un bell'ebook: non costa nulla, e se son rose fioriranno. 
Scommettiamo che nel prossimo futuro le sempre più pigre case editrici non leggeranno nemmeno più i manoscritti, e si guarderanno bene dal fare scouting di talenti? 
Semplicemente, guarderanno le classifiche degli ebook per vedere cosa gli conviene stampare su carta. 

venerdì 9 marzo 2012

I lettori forti snobbano il tablet

A Londra si è aperta la Digital Media Conference del Financial Times. 
Tra i tanti temi in discussione, c'è un panel sugli strumenti per leggere ebook. A quanto pare, chi compera eReader specializzati a inchiostro intelligente "Legge più frequentemente di chi usa i tablet, e soprattutto legge per più sessioni e  sta più concentrato sul testo" ha detto lo speaker, Michael Serbinis. "Possiamo assolutamente affermare che i tablet sono per i lettori occasionali, persone che leggono un libro ogni due mesi, decisamente sotto al media di chi usa gli eReader: tra costoro, alcuni lettori di romanzi arrivano a 30 ebook al mese".
E tu che e-lettore sei? Vota al sondaggio, dicci la tua!

Gli scozzesi risparmiano carta: referendum su ebook

Your Scotland, your referendum: gli scozzesi sono chiamati alle urne per prendere  "la decisione più importante da 300 anni a questa parte", cioè da quando la Scozia si unì con l'Inghilterra, dice il ministro per gli affari parlamentari Bruce Crawford. In effetti il referendum, che si terrà nel 2014 (Maya permettendo) serve proprio a capire se gli scozzesi vogliono restare nel regno Unito o se preferiscono salutare Londra e tornare a essere indipendenti dopo tre secoli.
Una decisione delicatissima, da non prendere a cuor leggero: "Finora, molte migliaia di persone e gruppi hanno consultato la documentazione referendaria attraverso il sito web del governo, o si sono fatti spedire a casa il volume cartaceo" dice ancora Crawford. Stampare e inviare migliaia di volumi è complicato e piuttosto costoso, quindi da buoni scozzesi gli uomini di Crawford hanno pensato bene di permettere il download del volume istituzionale sul referendum: "Da oggi i materiali sono disponibili come download gratuito per device come iPhone, iPad e Kindle, sono diventati  un ebook che la gente può leggere quando e dove vuole: è la prima volta che nel Regno Unito si fa una cosa del genere".
Insomma, per arrivare a una simile banalità, ci voleva la proverbiale tirchieria scozzese.

giovedì 8 marzo 2012

Apple accusata di volere eBook cari

Se Amazon è stata a suo tempo criticata perché voleva tenere troppo basso il prezzo degli ebook (qualunque cosa sopra i 9,99 dollari non ci interessa, dicevano) adesso è Apple a finire nei guai, esattamente per la ragione opposta. 
Secondo il Wall Street Journal, la commissione Europea e l'antitrust americana accusano Apple - insieme a cinque colossi editoriali (Simon & Schuster (CBS), Hachette (Lagardere), Penguin (del gruppo inglese Pearson), Verlagsgruppe Georg von Holtzbrinck GmbH (della tedesca MacMillan) e Harper Collins)  starebbe facendo cartello per tenere alto il prezzo dei libri elettronici. 
Il meccanismo starebbe in una clausola del contratto: Apple otterrebbe i libri da vendere con lo sconto del 30%, e nessuna libreria reale o virtuale, grande magazzino o altro può fare sconti superiori. 
Pare che sia stato lo stesso Steve Jobs a volere la clausola, dicendo agli editori "Adottiamo il modello dell'agenzia: voi  fissate il prezzo, noi ci prendiamo il 30%. Il consumatore pagherà un po' di più, ma dopotutto questo è quello che volete" (la fonte è il biografo ufficiale di Jobs, Walter Isaacson. 
Insomma, un accordo sulla pelle dei lettori, che ora potrebbe ritorcersi contro i suoi ideatori: il Dipartimento di Giustizia,  dice il Wall Street Journal, ritiene che Apple e gli editori hanno agito di concerto per rialzare i prezzi in tutta l'industria del linro elettronico (che mentre l'editoria tradizionale soffre, balza in avanti, raddoppiando il fatturato fino a sfiorare il miliardo di dollari nel 2011). E si prepara a trascinarli in tribunale, per violazioone sulla legge antitrust. Una eventualità che spaventa parecchio l'industria editoriale, che in caso di condanna prevede un brusco crollo dei prezzi degli ebook.
Il che non necessariamente sarebbe un male, dico io

martedì 6 marzo 2012

eTurchia, atto secondo

Come scrivevo qualche post fa, mentre ai nostri scolari manca la carta igienica e ci devono pensare le famiglie, in Turchia il governo pensa di dotare tutte le scuole di lavagne elettroniche e tutti i ragazzini di tavolette digitali.
Qualcuno su facebook mi ha molto giustamente fatto notare "ah, le promesse dei governi!"
Giustissima osservazione, bisogna star dietro a cosa combinano i premier, che a chiacchiere son sempre buoni, mica solo i nostri, anche quelli turchi. Per intanto, Erdogan ha incontrato il super boss di Google, Eric Schmidt (nella foto), per discutere proprio del progetto Faith.
E si comincia a parlare di soldi: il progetto dovrebbe costare qualcosa come 3 miliardi di dollari, rendendolo il più grande investimento mai fatto dal sistema scolastico turco. Coinvolgerà 570 mila classi di 42 mila scuole in tutto il Paese. Naturalmente la tecnologia non serve a nulla se nessuno sa usarla, quindi saranno anche messi in piedi 110 centri di formazione per i docenti, sparsi in 81 province.
Il tablet manderà in pensione il vecchio libro di testo, visto che tutto il materiale didattico sarà digitale.
E porterà anche lavoro qualificato; presentando il progetto ai maggiori produttori di tablet, Erdogan ha messo come condizione che l'azienda che si aggiudicherà l'appalto dovrà produrre in Turchia il 40% dei componenti necessari ai tablet  per il primo anno di sperimentazione, destinati a salire al 60% nel secondo e all'80% nel terzo. Tanto per chiarire che nei paesi normali l'istruzione è un investimento, non un costo.

-->Continua

La sorte del libro prestato


Tale è la sorte del libro prestato: spesso è perduto, sempre guastato
dice un vecchio proverbio.
Un proverbio un poco più nuovo, attribuito a Jean Paul (noiosissimo scrittore tedesco che ha almeno il merito di essere nato nel 1763, esattamente duecento anni prima del sottoscritto) pontifica che Un libro che non valga la pena di essere letto due volte non è neppure degno d'esserlo una volta sola.

E che c'entra tutto ciò con gli ebook?
C'entra eccome: grazie a un accordo tra Bookrepublic e Media Library OnLine, 2.300 biblioteche italiane potranno dare in prestito libri del catalogo BookRepublic senza limiti di tempo né di piattaforma, nel senso che ognuno li legge dove gli pare e piace (e-reader, pc, smartphone, tablet).
Insomma un prestito eterno: una volta dopo 14 giorni l'ebook non era più leggibile, ora resta leggibile sempre.  Così non ci sono libri da restituire (e dimentichiamo il proverbio del libro prestato eccetera), chi lo desidera, una volta ottenuto il prestito potrà rileggersi Jean Paul tutte le volte che gli pare (o per lo meno, tutte le volte che resiste).
Attenzione, non è un regalo, e nessuno viene danneggiato, né l'autore, né l'editore, né tanto meno il lettore: il segreto è l'uso intelligente del Drm. Su La Stampa leggo che "Ogni utente accreditato avrà la possibilità di scaricare un ebook ogni 14 giorni. Scaricata la copia, il titolo rimarrà occupato per i 14 giorni successivi e sarà soltanto prenotabile da altri utenti (a meno che la biblioteca non ne abbia acquistate più copie)".

Quindi in pratica chi si registra può prendersi un ebook che la bibiloteca ha regolarmente pagato, e per due settimane quel libro esce dal circuito e non può più essere prestato; passati i quindici giorni, l'ebook si rimaterializza nello scaffale virtuale e qualcun altro lo può prendere a prestito, ma non per questo svanisce dal nostro e-reader: se vogliamo, possiamo leggerlo ancora.

 Un bel vantaggio per gli studenti pigri, a cui 14 giorni non basteranno mai per finire la ricerca scolastica; per i veri maniaci e per le groupie, che potranno leggere e rileggere in continuazione lo stesso libro fino a consumarci la pila dell'e-reader; e per i lettori distrattoni come chi scrive, che ogni volta rivive lo stesso incubo: dover cercare tra migliaia di suoi simili il dannato libro della biblioteca da restituire al terzo e ultimo sollecito.




lunedì 5 marzo 2012

Col dito! Col dito!

Domani a  far classifica saranno i libri più sottolineati. Anzi, in classifica non entrano i libri ma solo i brani più sottolineati. Sottolineati a ditate, ovviamente: che sia per questo che si chiamano libri "digitali"?

Ormai è deciso: per esser cool, il libro non basta che sia elettronico, deve essere anche "social". Ma che diavolo sia un libro "social" non lo sa nessuno. Ognuno prova la sua ricetta, sperando di far centro e conquistarsi la sua fetta di paradiso.
Amazon inserisce una intrigante funzionalità nel suo Kindle: la possibilità di visualizzare visualizza la lista dei passaggi più sottolineati dagli utenti Kindle.
L'eBook sta scardinando tutte le certezze che avevamo sulla lettura: non perché promette di scomporre i libri in tante frasette, quella del libro in pillole per leggere solo la frase a effetto è una tecnica vecchia come il cucco: è il segreto del successo dei baci Perugina, e francamente non ce ne frega niente di un cioccolatino elettrico, che manco ci alza la glicemia. 
No, la vera rivoluzione non sta nella sottolineatura, ma nella condivisione della sottolineatura; il primo attacco alla solitudine del lettore, il primo tentativo serio di rendere la lettura non più un'attività intima e vagamente onanista, ma un fatto pubblico e sociale. A ditate, sì, e allora? Il dito è sempre stato un fatto politico, quando diventa fonte di divertimento.

CHI SIAMO

Esploriamo insieme le potenzialità del libro elettronico: ecologico, democratico, ricco, multimediale, affascinante.
Sarebbe un peccato pensare al libro elettronico semplicemente come a un modo complicato per leggere libri nati e pensati per la carta.
L'ebook non è un libro con l'interruttore. È un modo totalmente nuovo di scrivere, di fare cultura, intrattenimento e letteratura.
Pennyebook, amici dell'ebook nasce per sperimentare le scritture del nuovo millennio, per riempire di contenuti i lettori digitali, per inventare una nuova arte.

CONTATTI

luca@masali.com

Editor: Luca Masali
Direttore editoriale: Angela Andò